mercoledì 1 maggio 2013

Apocalisse 12,1-12


La grande tribolazione

1 Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. 2Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 3Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. 5Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. 6La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
7Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, 8ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. 9E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli. 10Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
perché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
11Ma essi lo hanno vinto
grazie al sangue dell'Agnello
e alla parola della loro testimonianza,
e non hanno amato la loro vita
fino a morire.
12Esultate, dunque, o cieli
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è disceso sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo».
13Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. 15Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. 16Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.
17Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.
18E si appostò sulla spiaggia del mare.

Introduzione
I capitoli 12-14 illustrano la lotta che si svolge prima in cielo e poi sulla terra , la lotta tra la luce e le tenebre, la lotta tra i veri cristiani e i figli delle tenebre. Giovanni annuncia i protagonisti di questa lotta con 7 segni di cui l’ultimo rappresenta la soluzione di tale scontro.
1  La Donna
2  Il dragone
3  La Bestia del mare
4  La Bestia dalla terra
5  Agnello e i vergini
6 Il Figlio dell’Uomo
7 I 7 angeli con le sette coppe

v. 1 Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle
segno grandioso: segno dal greco semeìon, significa una realtà storica concreta, visibile, che però richiede di essere decifrata. Il Vangelo di Gv parla spesso di segni quando si sofferma a considerare i miracoli di Gesù, il quale afferma che la vera fede non è quella che sorge dai segni. Lo diceva in quanto coloro che vedevano il miracolo si fermavano al portentoso, al fantastico, senza decifrarlo, senza decodificarlo
apparve: Giovanni qui non dice “vidi” ma dice “apparve”, per meglio esprimere un carattere più universale. Tutti possono vedere la Donna che rappresenta la Sapienza divina.
nel cielo: si riferisce al cielo del firmamento, degli astri (primo cielo)
una donna: il termine donna che troviamo nel Vangelo di Gv in riferimento alla Madonna, rappresenta Maria - la Chiesa - il popolo di Israele,  poiché il simbolismo della donna è talmente ricco che nessuna interpretazione esclude  l'altra: è l'Israele; è il nuovo Israele (la Chiesa); è l'immagine perfetta della Chiesa, la  Madonna che è prototipo della nuova umanità.
Vestita di sole: da questo essere ammantata di sole[1] si allude alla Chiesa che è rivestita di Cristo sole di giustizia. Ma si allude anche a Maria che arriva in un globo di luce (come a Fatima) e si fa vedere dagli uomini nel nostro cielo.
con la luna sotto i suoi piedi: come uno sgabello sotto i suoi piedi per indicare che è al di sopra di tutte le cose temporali soggette a cambiamento. Questa donna ha sotto i suoi piedi la luna che scandisce il tempo; quindi è già entrata nella dimensione dell'eternità. Il tempo non la interessa più; è sotto i suoi piedi: domina il tempo.
una corona di dodici stelle: la corona è segno di un premio vinto (ricorda la corona degli atleti vincitori).Il numero dodici richiama un elemento dell'Antico Testamento, le tribù d'Israele, e uno del Nuovo, gli apostoli. Non sappiamo a quale dei due elementi si riferisca il numero; probabilmente ad entrambi. Questa donna porta sul suo capo una corona che indica una sintesi della storia della salvezza: l'Antico e il Nuovo Testamento.

v. 2 Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
L’immagine della partoriente che soffre descrive il travaglio dell’umanità per la nascita di una realtà nuova (cfr.Is. 26,17e 66,7 Michea 4,10). Qui si riferisce sia al popolo d’Israele che alla Chiesa che subisce persecuzioni e tradimenti. Riguardo a Maria si riferisce alla nascita spirituale dei figli di Dio sotto la croce: "Donna ecco il tuo figlio".

v. 3 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi.
un enorme drago rosso: qui si delinea la scena di Gn 3, il dragone è il serpente antico che combatte con la nuova Eva. Il rosso vivo è il colore della morte: “Egli fu omicida fin dal principio”(Gv 8,44).
con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi: E' un drago di un'intelligenza straordinaria (le sette teste) che detiene la regalità terrena (i sette diademi) con grande potenza (sette corna).

v.4 la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra: il riferimento è alla lotta in cielo, alla caduta degli angeli simboleggiate dalle stelle (Enoch 18,13-16 li chiama stelle cadute) oppure si può trattare degli eletti (cfr. Mt 24,24) trascinati dal suo potere d’inganno.
Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. 5 Essa partorì un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono.
Scopriamo il primo insuccesso dell'enorme drago rosso, nonostante la sua intelligenza e la sua capacità di dominio. Tutto era contro la donna e il suo bambino. Ma il bimbo appena nato viene rapito immediatamente in cielo, perché è il Messia (vedere il salmo 2,9). Questo figlio è Gesù che attraverso i dolori della Passione ascende nella gloria di Dio e a cui furono promesse in eredità tutte le genti. Egli deve governare come Re e Pastore universale. Il trono di Dio secondo la cosmografia giudaica era collocato al settimo cielo, mentre il paradiso, soggiorno dei giusti, era collocato nel terzo cielo.

v. 6 La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Il drago perde anche la donna, la quale si rifugia nel deserto che nella Bibbia può essere luogo di tentazione (le tentazioni di Gesù), luogo di incontro con Jahwe (i quarant'anni nel deserto del popolo di Israele, periodo di purificazione, ma anche di rapporto intimo con il Signore, tanto che i profeti quando vogliono indicare un tempo ideale del popolo si riferiscono proprio a questo) e anche luogo di rifugio e di salvezza (come per Davide ricercato da Saul).
nutrita per milleduecentosessanta giorni: L’arco temporale che corrisponde ai tre anni e mezzo, periodo di durata del regno dell’Anticristo. Il nutrimento spirituale per il popolo d’Israele era la manna, per la Chiesa è l’Eucarestia e la Parola di Dio.

v. 7 Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli
Qui Giovanni accenna allo scontro angelico che avviene nella trascendenza divina: da una parte Michele (chi è come Dio) e i suoi angeli esecutori della volontà divina, dall’altra il dragone e i suoi angeli ribelli al progetto divino.

v. 8  ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo: l’esito del conflitto è sfavorevole ai ribelli che sono relegati nelle regioni inferiori del cielo. Negli ultimi tempi avrà luogo lo stesso scenario: la Chiesa (nuovo Israele) assistita ad San Michele e i suoi angeli trionferà sui suoi nemici, il dragone e gli angeli ribelli.

v. 9 E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli
Satana: il comune nome ebraico satan significa avversario. L’articolo il sta a determinare lo specifico ruolo del drago.
Diavolo: dal greco diabolos che significare accusatore, ostacolatore letteralmente dia-ballo gettare, mettersi di traverso: la sua azione ostacola il progetto divino ingannando l’umanità.
fu precipitato sulla terra: meglio fu scaraventato poiché esprime il movimento violento dall’alto verso il basso, cioè l’intervento punitivo di Dio.

A quale caduta dal cielo qui si riferisce, se Satana è stato cacciato da cielo all’inizio della creazione? Evidentemente secondo la tradizione ebraica ci sono diversi strati di cieli. Quindi dal settimo cielo Satana si trova una a scendere nei cieli inferiori:
All’inizio della creazione viene precipitato al terzo cielo (Paradiso terrestre, dimora dei giusti)
Dopo il peccato originale al secondo cielo (inferno). Con il permesso di Dio, egli chiede di tentare gli uomini sulla terra.
Alla Pasqua di Cristo viene precipitato al primo cielo che riguarda il nostro emisfero terrestre. Qui gli resta poco tempo per sedurre le genti e cercare di distruggere la terra.

v. 10 Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
perché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Questa voce potente nel cielo appartiene a uno dei 24 vegliardi o a uno dei martiri che proclama la vittoria di Cristo (inno che troviamo nella liturgia della Chiesa) e il compimento del progetto di salvezza. Il diavolo ha il compito di accusare tutti i credenti per poterli tentare  nelle prove dolorose e farli condannare nel giudizio (cfr.Gb 1,9 e Zc. 3,1).

11Ma essi lo hanno vinto
grazie al sangue dell'Agnello
e alla parola della loro testimonianza,
e non hanno amato la loro vita
fino a morire
Il popolo di Dio ha vinto in virtù del sangue di Cristo e della potenza della parola di Dio che i credenti hanno confessato fino alla morte in mezzo alle persecuzioni.

v. 12 Esultate, dunque, o cieli
e voi che abitate in essi
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è disceso sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo
L’invito alla gioia degli abitanti del cielo e la maledizione agli abitanti della terra sedotti da Diavolo denota il contrasto tra chi sta dalla parte di Dio e dell’Agnello e chi segue le effimere suggestioni del diavolo. Il combattimento si fa sempre più arduo fino alla fine del tempo.
sapendo che gli resta poco tempo: il furore di Satana si scaglia sulla terra con forza per trarre gli uomini alla perdizione perché sa che gli resta poco tempo nel senso che concentrerà tutta la sua potenza d’inganno nei tre anni e mezzo, nell’ultima persecuzione alla Chiesa, prima della sua sconfitta per molto tempo.




[1] il sole è una delle prime creature di Dio; dà luce, esprime la potenza divina, a volte anche in senso negativo. Infatti il sole può bruciare e portare l'aridità; può imporsi con la sua forza ed essere segno della potenza e della benevolenza del Signore. Abbiamo così una donna vestita con la potenza e la benevolenza di Dio.

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