martedì 14 maggio 2013

Apocalisse 13


 La bestia che viene dal mare
1 E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. 2La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e il suo grande potere. 3Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita.
Allora la terra intera, presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 
4e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?».
5Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. 6Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. 7Le fu concesso di fare guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. 8La adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell'Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo.
9Chi ha orecchi, ascolti:
10Colui che deve andare in prigionia,
vada in prigionia;
colui che deve essere ucciso di spada,
di spada sia ucciso.
In questo sta la perseveranza e la fede dei santi.
La bestia che viene dalla terra
11E vidi salire dalla terra un'altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago. 12Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 13Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. 14Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. 15E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. 16Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, 17e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.

Commento

v. 1 E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo
Questa bestia che viene dal mare o dall’abisso, simbolo della dimora delle potenze infernali ha 10 corna e 7 teste  e nomi che usurpano titoli divini. La maggior parte dei Padri ritiene che questa bestia simboleggi l’Anticristo che sarà uno strumento nelle mani di Satana nella lotta contro il regno di Cristo. Le dieci corna e i dieci diademi simboleggiano 10 re o 10 imperi i quali avranno un unico intento: governare la terra. Le 7 teste simboleggiano la grande intelligenza nella sua politica mondiale.

v.2 La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e il suo grande potere
Questo versetto ci riporta a Dn 7 nel quale il profeta narra la visione di quattro bestie il cui significato ci aiuta a identificare la bestia dell'Apocalisse. Infatti le quattro bestie rappresentano:
1)      l'impero babilonese;
2)      l'impero persiano;
3)      l'impero di Alessandro Magno;
4 )     l'impero di Antioco IV Epifane.
Si tratta chiaramente degli imperi che hanno perseguitato Israele. Possiamo sicuramente identificare questa bestia con il potere imperiale e non con i singoli imperatori, ossia con una forma di governo che si incarna in varie persone.
Tale potere ha tre caratteristiche:
1)      l'arroganza;
2)      la bestemmia;
3)      la pretesa di essere adorato.

v. 3 Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera, presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia 
Si ha qui la scimmiottatura dell’intronizzazione dell’Agnello. La bestia presenta una ferita mortale come l’Agnello in Ap.5,6. La ferita fu guarita, il che parve come una risurrezione. Come l’Agnello-Cristo,la Bestia-Anticristo torna a mostrare tutta la sua potenza con il suo governo mondiale. Durante la storia si sono succeduti diversi imperi cercando di ricostituire l’impero romano decaduto. Alla fine dei tempi il regno dell’Anticristo ricostituirà quell’impero sotto diverse forme (indifferentismo, sincretismo religioso, unità economica o di mercato). La Bestia cercherà di sfruttare al massimo questa ferità infertagli (pensiamo alla crisi mondiale) in modo da superarla così da scimmiottare la Pasqua di Cristo. Questa apparente vittoria ingannerà molti che saranno costretti a seguire l’Anticristo.

v. 4 e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia, e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?
Anche San Paolo afferma che l’uomo iniquo vorrà essere riconosciuto come Dio ed essere adorato(cfr.2 Tess 2,4). Come S. Michele afferma: chi è come Dio, così la Bestia mostra tutta la sua potenza d’inganno. Nella Didachè, nell’ultimo capitolo si parla dell’Anticristo che viene definito “cosmo-planes” che in greco significa ingannatore mondiale.

v.5 Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi
L’Anticristo dovrà esercitare il suo potere per 42 mesi, un tempo limitato e non definitivo.

v.6 Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. v. 7 Le fu concesso di fare guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione
quelli che abitano in cielo: indica quell’insieme di persone che vivono la comunione con Dio.
Quello che dice qui Giovanni corrisponde a quanto dice Daniele dell’ultimo corno (Dn 7,24-26). Solo in questo periodo dei 3 anni e mezzo la Bestia riceve il potere di vincere i santi, cioè i fedeli di Cristo. L’Anticristo presenterà una dottrina diabolica contraria alla fede cattolica attraverso una religione mondiale. L’apostasia di questi tempi sta preparandone il terreno.

v. 8 La adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita dell'Agnello, immolato fin dalla fondazione del mondo.
v. 9 Chi ha orecchi, ascolti:
v. 10 Colui che deve andare in prigionia,
vada in prigionia;
colui che deve essere ucciso di spada,
di spada sia ucciso.
In questo sta la perseveranza e la fede dei santi
I cristiani perseguitati saranno salvi per mezzo della fede e della pazienza, ciascuno accetterà la sorte riservatagli dalla Provvidenza. San Giovanni esorta a resistere con fermezza, accettando le conseguenze della persecuzione. Coloro che abitano la terra sottolinea la mentalità terrena di queste persone che non seguono gli insegnamenti di Gesù e quindi sono schiavi dell’Anticristo. Nel libro della vita sono scritti i nomi di coloro che non si sono prostituiti con l’idolatria e la corruzione.

v. 11 E vidi salire dalla terra un'altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago
La Bestia che sale dalla terra indica il falso profeta che proviene dalla terra d’Israele o anche che questa bestia si nutre di tutte le filosofie, dottrine e stili di vita umani che si oppongono al culto del vero Dio. Le due corna segno evidente del suo potere più limitato a confronto dell’altra bestia, somiglia ad un agnello che vuol dire che non userà la violenza e la forza, ma la seduzione, la finta mansuetudine. Il suo linguaggio sarà come il drago, parlerà in nome di Satana soprattutto nell’ambito religioso.

v. 12 Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. 
Il suo potere sarà esercitato in funzione della prima bestia come un servo davanti al padrone, quindi la sua funzione è vicaria e subordinata. Questa bestia avrà il compito di procurare diversi adoratori alla prima bestia. Questa avverrà nel momento del massimo splendore del regno dell’Anticristo.

v. 13 Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini
Il falso profeta sarà un falso carismatico poiché come Elia farà scendere fuoco dal cielo sulla terra (cfr. 1Re 1,10) e farà prodigi per mezzo di arti magiche con l’aiuto di Satana.

v. 14 Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta
Per mezzo di questi prodigi che gli fu concesso di compiere, cioè sempre sotto il controllo divino, sedurrà gli abitanti della terra che erigeranno un’immagine morale, un modo di vedere, un’idea con cui gli uomini vengono indottrinati. A questo versetto colleghiamo quello di Daniele che parla della statua che si fece erigere Nabucodonosor comandando, sotto pena di morte, che venisse adorata (Dn 3,1 ss.).

v. 15 E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia.
Ricordiamo qui Daniele condannato a morte per essersi rifiutato di adorare la statua del re (Dn 3,12-23). Anche gli imperatori romani Caligola aveva fatto un decreto in cui ordinava di adorare la propria statua.

v. 16 Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte
Il falso-profeta ottiene che per legge sia prescritto che tutte le categorie sociali portassero un marchio. E' significativo il termine tecnico usato da Giovanni, cáragma (qualcosa che si scolpisce) che indica il sigillo dell'imperatore diventando il marchio d'infamia che caratterizza i servi della bestia.
sulla mano destra o sulla fronte: anche i pagani solevano portare impresso nella mano o sulla fronte il nome o un simbolo della divinità a cui si consacravano. La mano è segno dell’operato che sarà controllato, magari in tempo reale, dall’Anticristo, e la fronte esprime la mentalità imbevuta dall’ideologia corrente imposta dal suo sistema satanico.

v. 17 e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 
Il marchio è caratterizzato da un nome e da un numero per poter operare nel sistema economico. I cristiani saranno messi fuori legge e sarà loro vietato anche l’uso dei diritti più naturali. E’ noto che Diocleziano fece un editto analogo, nel quale si proibiva ai cristiani di vendere o di comprare, se prima non avessero sacrificato agli dei. Ma si pensi anche al sistema totalitario del comunismo.

v. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.
Nell'antichità, in ebraico come in greco, ogni lettera aveva un valore numerico dovuto alla sua collocazione nell'alfabeto. Ed era abbastanza diffuso il metodo di ricavare da un numero il nome corrispondente, e viceversa, in quanto il numero di una parola è costituito dal totale delle sue lettere. Nel nostro caso la somma dei numeri del nome da scoprire è 666. Per gli studiosi sorse il problema di considerare le lettere come appartenenti all'alfabeto ebraico oppure a quello greco. Poiché il testo dell'Apocalisse è redatto in greco ed è rivolto a persone che conoscevano bene tale lingua, si può ritenere che si tratti dell'alfabeto greco. Sulla base di queste premesse i nomi corrispondenti al numero seicentosessantasei potrebbero essere due: latínos (latino) oppure titan (titano), che erano i soprannomi dell'imperatore romano. Il Titano simboleggia l’orgoglio umano anti-divino. Se invece si usa l’ebraico, l’interpretazione più comune è quello di Nerone-Cesare (vedi sotto) che scritto in termini ebraici ottiene in numero 666. Anche il termine bestia in greco Terion, se si traslittera in ebraico dà la somma 666. Comunque al di là di numerose interpretazione il numero 6 è la cifra tipica dell’uomo creato nel sesto giorno, segno del limite creaturale e dell’impossibilità di autonoma realizzazione. Quindi sarà vano il tentativo dell’uomo di raggiungere con le sue forze la pienezza e la perfezione. Per Giovanni, allora, si tratta del numero della perfetta imperfezione. Quindi la bestia, essere imperfetto per natura, è già sconfitta.



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