lunedì 22 aprile 2013

Apocalisse 11,15-19


La settima tromba
15Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:
«Il regno del mondo
appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
egli regnerà nei secoli dei secoli».
16Allora i ventiquattro anziani, seduti sui loro seggi al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:
17«Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri,
18perché hai preso in mano la tua grande potenza
e hai instaurato il tuo regno.
Le genti fremettero,
ma è giunta la tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa
ai tuoi servi, i profeti, e ai santi,
e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra».
19Allora si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l'arca della sua alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.

v. 15 il settimo angelo suonò la tromba: Al Cap. 10,7 era stato predetto che al suono della settima tromba si sarebbe compiuto il mistero di Dio e per questo vediamo ora che i santi cominciano ad intonare due canti di trionfo. Il primo canto è un canto di lode e di adorazione: Dio e Cristo hanno assunto il mondo, cioè hanno ora una sovranità effettiva sul mondo, fino ad ora usurpata da Satana.
e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: “il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli”
Viene proclamato il regno cosmico di Cristo. Nel racconto delle tentazioni (Mt 4,8 ss) è il diavolo che offre i regni del mondo, perché si proclama suo padrone. Egli infatti è chiamato il "principe del mondo"(Gv 14,30). Cristo con la sua vittoria, gli strappa il potere che ha sul mondo (che il demonio aveva usurpato) e afferma, realizza e rende piena la regalità di Dio e dell’Agnello sul mondo, qui sulla terra.  La  tromba (vv. 15-19) annunzia l’ultima catastrofe che distruggerà il regno di Satana e stabilirà definitivamente il regno di Gesù Cristo. La Chiesa dovrà ancora subire persecuzioni, ma la vittoria è cominciata e quando sarà terminata, un nuovo canto risuonerà sulle labbra dei santi (cfr. Ap 19,1 ss). C) Il regno di questo mondo, su cui imperversava Satana, è diventato regno del Signor nostro: vale a dire che sono vinti completamente il demonio e tutti i nemici di Dio, secondo la promessa (Sal 2,7).

v. 16 allora 124 vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: v. 17 "noi ti rendiamo grazie, signore Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai instaurato il tuo regno: Alla proclamazione oggettiva della Signoria di Dio e dell’Agnello, risponde la preghiera di ringraziamento dei Vegliardi. Mentre in Ap 1,4.8 e Ap 4,8 si dice: "che sei, che eri e che vieni", ora nel versetto 17 non aggiungono più "che vieni" perché Dio è venuto, si è reso presente, la profezia si è compiuta."Hai instaurato il tuo regno" letteralmente significa: ti sei rimesso a regnare.  

v. 18 le genti fremettero: Nel libro del profeta Isaia si legge: "Solo nel Signore si trovano vittoria e potenza!. Verso di lui verranno coperti di vergogna, quanti fremevano d’ira contro di lui. Nel Signore saranno vittoriosi e si glorieranno tutti i credenti di Israele" (Is 45,24-25). B) "Fremettero" cioè si sono adirate, contro la Chiesa, (si vuoi indicare la collera delle nazioni) opponendosi allo stabilimento del tuo Regno.
ma è giunta l’ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti: L’amore di Dio è diventato insipido per gli uomini, anche dopo la Croce di Cristo, e nel loro egoismo essi non sanno che farsene. Così è necessaria, solo come medicina, l’ira di Dio: solo essa può scuotere gli uomini insensibili, duri e idolatri.
il tempo di giudicare i morti:  Quali morti? La preghiera dei santi, esaudita da Dio, si riferisce a coloro che hanno sposato l’iniquità e hanno fatto il male sulla terra, e che sono ancora sulla terra. A nostro avviso sono questi i morti che devono essere giudicati e contro cui si afferma che è giunta l’ora dell’ira di Dio. Infatti subito dopo si chiede a Dio di "annientare coloro che distruggono la terra": il verbo usato da Giovanni "annientare" ("distruggere"), in greco "diaphtherio" ha un valore che implica effetti sul piano reale e anche fisico!
di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra.
I servi di Dio: 1) prima i profeti, 2) poi i santi; 3) infine quanti temono il nome di Dio.
piccoli e grandi:  a seconda della loro fedeltà ai doni di Dio
il tempo di distruggere coloro che distruggono la terra: coloro che hanno corrotto moralmente gli abitanti della terra, riempiendola di peccati e attirando così su di essa la rovina".La terra oggetto di distruzione dovrebbe essere quella d’Israele. I suoi distruttori/corruttori dovrebbero essere i gentili e i falsi giudei. In 1 Cor 3,17 leggiamo: "Se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio lo distruggerà". Se si decide di annientare coloro che distruggono la terra, evidentemente la terra è ancora ben esistente e allora non siamo alla fine del mondo.

v. 19 allora si aprì il Tempio di Dio nel cielo e apparve nel santuario l’arca dell’alleanza.
L’attenzione si sposta sul tempio celeste. In Es 25 si ripete più volte che l’Arca e la tenda devono essere realizzate sul modello del prototipo celeste rivelato da Dio. Vengono menzionate solo l’Arca e la tenda perché esse esprimono, meglio di ogni altra parte del Tempio, le finalità del tempio: Dio vuole stringere un’alleanza con gli uomini, incontrarli, stare con loro.  L’Arca dell’Alleanza - per tanto tempo nascosta - diviene visibile. Essa era il simbolo del patto di Dio col suo popolo, della Sua perfetta ed intima comunione col suo popolo: ora essa è resa del tutto visibile. La sua ricomparsa - nel cielo - è segno innanzitutto che questo patto è ora restaurato tra Dio e gli uomini. Il nuovo patto di grazia è pienamente realizzato nei cuori e nella vita dei figli di Dio. L’apparizione dell’Arca dell’Alleanza nel tempio celeste indica che il tempo messianico della restaurazione è venuto. Infatti si legge in Atti:  “Venutisi a trovare insieme domandarono a Gesù:  Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno d’Israele?. Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta"» (Atti 1,6-7). L’era messianica sarà descritta nel millennio (Ap 20,4) e nella nuova Gerusalemme (Ap 21-22).
ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine
L’Arca "ha un duplice aspetto, di salvezza per i fedeli e di distruzione per i distruttori della terra. Quest’ultima dimensione è sottolineata dall’ultimo elemento della serie, la "grandine grande" che abbiamo già incontrato in Ap 8,7. Per i cattivi questa stessa Arca è simbolo d’ira. Le folgori, le grida, i terremoti sono i segni precursori delle vendette e dei giudizi imminenti che Dio sta per far cadere su tutti gli empi. Mentre solo le folgori, le voci e gli scoppi di tuono, possono essere fenomeni che accompagnano le manifestazioni divine, qui, il terremoto e la tempesta di grandine fanno capire che non si tratta di una manifestazione...gioiosa. 

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