giovedì 31 gennaio 2013

Apocalisse 5,1-7


Il libro dei sette sigilli e l'Agnello
1 E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 2Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». 3Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. 4Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo.
5Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
6Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. 7Venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono.

v. 1 E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.

E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono un libro: Giovanni vede nella mano destra (simbolo dell’autorità, ma anche della mano che colpisce  e regge la spada) di Colui che siede sul trono un libro (un papiro). Leggiamo a questo riguardo Ezechiele cap.2 che si conclude con "...teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.".
scritto sul lato interno e su quello esterno: scritto dentro e fuori perché contiene il piano di Dio relativo all’avvenire della Chiesa e del mondo, cioè tutto ciò che deve essere rivelato e che solo Cristo può svelare.
sigillato con sette sigilli: la pienezza di quanto deve essere rivelato è contenuto in questi sette sigilli: sette tappe fondamentali nelle quali vanno letti e contestualizzati tutti gli altri simboli. Tutti i settenari sono contenuti nei sette sigilli.

v. 2 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?
Chi è degno di aprire il libro? Potrebbe essere tradotto chi è capace di aprire il libro?

v. 3 Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo: né angeli, né uomini, né defunti riescono ad aprire i sigilli.

v. 4 Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo: il pianto di Giovanni riassume lo stato dell’umanità nell’angoscia e nella sofferenza perché non sa spiegarsi il senso della vita.

v. 5 Uno degli anziani mi disse: “Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”.
Finalmente uno degli anziani proclama un solenne annuncio pasquale, che il Messia ha vinto. Rileggiamo in proposito le bellissime parole di Gv 16,33: "Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!".
il leone della tribù di Giuda: si allude alla profezia di Giacobbe in Gn.49,9 relativo a Giuda da cui doveva discendere il Messia.
il Germoglio di Davide: questo titolo richiama la profezia di Is. 11,1-10.
aprirà il libro e i suoi sette sigilli: Il Messia, il Risorto dalla morte svelare pienamente il piano di Dio sulla storia.

v. 6 Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato.

in mezzo al trono… un Agnello: Al centro di tutto il potere divino, nel cuore dell’azione di Dio, c’è l’Agnello in greco arnìon che originariamente era il diminutivo di ariete (piccolo ariete) e che in seguito, all'epoca di Gesù, aveva assunto i due significati di "agnello" e di  "ariete".  
Ripensiamo agli episodi biblici di Abramo e di Isacco e quell'ariete (un agnello cresciuto) che il grande patriarca trova impigliato fra i cespugli. L'agnello si immola per salvare la vita ai primogeniti degli Israeliti. Il sangue dell'agnello permette la salvezza: ecco il paragone con Gesù. L'agnello ci richiama:
         a) qualcuno che dà la vita per gli altri,
         b) qualcuno che viene ucciso per permettere agli altri di vivere.
Mentre i testi dell'Antico Testamento usano "amnòs", che ci richiama la mitezza, l'obbedienza e la non-ribellione, Giovanni adopera la parola "arnìon" che racchiude anche altri significati, come, ad esempio, il giudizio, componente essenziale di questo agnello mite che, però, giudica. Inoltre un'altra annotazione interessante la troviamo nella letteratura apocrifa e nell'Antico Testamento in cui la parola greca "arnìon" è riferita a chi esercita la funzione di guida del popolo.
 in piedi, come immolato: l’essere in piedi esprime la risurrezione, l’agnello è il Vivente proprio perché è stato ucciso diventa il datore dello Spirito di Dio nella sua pienezza.
aveva sette corna e sette occhi: le corna nell’immaginario biblico sono il simbolo della forza, della potenza guerresca, unito al numero sette, esprime la pienezza del potere. Gli occhi sono simboli della conoscenza che Cristo possiede in pienezza, ma anche segno della Provvidenza di Dio che tutto vede e a tutto provvede. Potremmo senz'altro definire l'Agnello come il "provvidente", Colui che pensa a guidare la storia e la vita di ciascuno di noi.
 i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra: lo Spirito Santo nella sua molteplice pienezza ha diffuso per tutta la Terra la rivelazione divina,  il cui centro è proprio il messaggio della croce. Questa immagine deriva da Zc. 4,10.

v. 7 venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono: I due verbi che descrivono le azioni dell’Agnello venne e prese hanno un particolare valore teologico: viene presentato il mistero pasquale del Figlio che va al Padre partecipando alla vita e al potere di Dio. Gesù prende dal Padre il libro che rivela il suo progetto (cfr. Gv. 16,14-15 dove si dice che lo Spirito prende da ciò che è di Gesù).




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