v.
8 I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali,
intorno e dentro sono costellati di occhi: gli esseri viventi con 6
ali, riprendono i serafini di Is.6,2 e stanno ad indicare la rapidità con cui
obbediscono a Dio ed eseguono i suoi comandi.
giorno e notte non cessano di ripetere: è un simbolo per dire senza interruzione, segno dell’eternità.
Santo, santo, santo il Signore Dio,
l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!
Siamo in un contesto liturgico sia come luogo che come situazione;
siamo in una liturgia celeste nella quale notiamo un
ritmo ternario che
sottolinea la perfezione di Dio. Il Trisaghion che cantano i quattro esseri viventi
celebrano gli attributi essenziali della divinità: santità, onnipotenza ed
eternità. Ma anche l’intervento di Dio nella storia con l’espressione Colui
che viene.
v. 9 E ogni volta che questi esseri viventi rendono gloria, onore e
grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, v. 10 i ventiquattro
anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che
vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono.
In questa
celeste liturgia di adorazione e ringraziamento a Dio si riconosce l’eco delle
solenni liturgie orientali descritte in Dn 2-3 e 7. Con il gesto di gettare le
corone i 24 anziani riconoscono la sovranità di Dio e la loro dipendenza da Lui. Tutto
quello che sono lo devono solo a Dio. Il verbo adorare in greco προσκυνησουσιν significa
salutare prostrandosi.
v. 11 Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria,
l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà esistevano
e furono create.
Tu sei degno: con
questa espressione cominciavano le solenni acclamazioni all’insediamento
dell’imperatore romano che appariva come una divinità.
di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: la gloria in greco doxa
suscita qui l’idea di uno splendore impressionante.
perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà
esistevano e furono create:
il mondo non è lasciato a se stesso, né è in mano a potenze
antagoniste; esso viene dalla volontà di Dio che fa esistere e
custodisce. Il Dio che ha creato rimane fedele alla sua creazione, ne è
il garante e il custode permanente. Nonostante tutti i turbamenti della
storia e le pretese dei potenti, il mondo non è abbandonato al caos, ma è
tenuto saldamente in mano dal suo Creatore.
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