“A mezzanotte si levò un grido:
Ecco lo sposo, uscitegli incontro!” (Mt 25,6)
Ecco, lo Sposo – che
amiamo ma non possiamo vedere – viene come un ladro nel mezzo della notte per
sorprenderci. Vegliamo dunque per poterlo ricevere e beato colui che Egli
troverà vigilante.
Attesa, attenzione,
vigilanza sono i termini tipici del vocabolario dell'Avvento e indicano che
tutta la vita dell'uomo è tensione verso qualcuno, uno slancio verso un’altro
che deve venire, che il segreto della nostra vita è oltre noi. Allora è sempre
tempo d'Avvento, sempre tempo di abbreviare distanze, di vivere con
attenzione. Sempre tempo di adottare strategie di risveglio della mente e del
cuore, in modo da non arrendersi al preteso primato del male e della notte, in
modo da non dissipare bellezza, e non peccare mai contro la speranza di un
bene migliore.
L’attesa
L'attesa
del Signore porta il cristiano a disciplinare il proprio desiderio, a imparare
a desiderare, a frapporre una distanza tra sé e gli oggetti desiderati, a
passare da un atteggiamento di consumo a uno di condivisione e di comunione, a
un atteggiamento eucaristico. L'attesa del Signore genera nel credente
anzitutto la gratitudine, il rendimento di grazie e la dilatazione del cuore
che si unisce e dà voce all' attesa della creazione tutta: «La creazione
attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio [...] e nutre la
speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione» (Romani 8,19-21).
È la creazione tutta che attende cieli e terra nuovi, che attende
trasfigurazione, che attende il Regno. L'attesa della venuta del Signore da
parte dei cristiani diviene così invocazione di salvezza universale,
espressione di una fede cosmica che consoffre con ogni uomo e con ogni
creatura. Ma se queste sono le valenze dell' attesa del Signore, se questa è
una precisa responsabilità dei cristiani, dobbiamo lasciarci interpellare dall'
accorato e provocante appello lanciato a suo tempo da Teilhard de Chardin:
«Cristiani, incaricati, dopo Israele, di custodire sempre viva la fiamma
bruciante del desiderio, che cosa ne abbiamo fatto dell' attesa?».
Buon cammino d'Avvento!
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