lunedì 26 novembre 2012

Apocalisse 2,1-11


GIOVANNI ALLE SETTE CHIESE DELL'ASIA MINORE
In queste sette lettere troviamo un unico grande messaggio articolato in sette parti. Esse sono costruite con lo stesso schema:
v Cristo si presenta come Colui che è e che ha
v Viene presentato un giudizio sulla singola chiesa positivo e negativo
v Esortazione particolare (ricorda, non temere, ravvediti..)
v Esortazione generale: Chi ha orecchi intenda…
v Promessa di un dono in prospettiva escatologica (a chi vince daro’…)

Alla Chiesa di Efeso
1 All'angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
“Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro. 2Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti.4Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. 5Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. 6Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch'io detesto. 7Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio”.


v.1 All'angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi:
“Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro. 

All’angelo della Chiesa: al vescovo della chiesa, il vescovo rappresenta tutta la chiesa. Egli ha il compito di annunciare il messaggio del Vangelo a tutta la comunità e sorvegliare su di essa.
 Efeso: la città più importante della provincia romana d’Asia, custodiva il Tempio della dea Artemide ed era conosciuta per la diffusione dei culti magici. Secondo la tradizione antica fu la sede dell’apostolo Giovanni e della sua comunità. La città fu tormentato da deviazioni sincretiste che confondevano tradizioni giudaiche, credenze cristiane e usanze pagane. Efeso è la comunità fondata da Paolo (Atti 19) e Timoteo la curò per suo incarico(1Tim. 1,3).

Colui che tiene le sette stelle nella sua destra: il Risorto è colui che opera con forza e costituisce il centro di questa chiesa che la protegge con la sua potenza (destra).
cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro: Gesù è il principio dinamico (cammina in mezzo) della loro vita. Questo camminare del Cristo in mezzo evoca la passeggiata di Dio nel giardino dell’Eden mentre Adamo ed Eva si nascondono.

v. 2 Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi.

Conosco le tue opere: Il Signore conosce la vita di questa comunità, in particolare del suo responsabile.
la tua fatica e perseveranza per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi: la comunità giovannea sperimenta la resistenza alla divisione interna e alla falsità di alcuni apostoli. Giovanni esorta la comunità a non cedere alle tentazioni del sincretismo religioso. L’insegnamento di Cristo era divenuto una sorta di Platonismo per le masse.

v. 3 Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti: la capacità di perseveranza e sopportazione degli Efesini è dovuta dalla potenza del nome di Gesù, dall’amore verso Gesù.
Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. v. 5 Ricorda dunque da dove sei caduto,
Tuttavia l’amore che ora sperimentano non è più come prima, la comunità non mantiene vivo in sé quello spirito che tutto anima, non si nota più quell’intensità dei primi tempi che rende visibile la propria unione con il Signore. Sembra che siano penetrati nel suo interno la vanità e il desiderio di affermarsi. Questo tradimento genera una caduta profonda, il termine caduto in greco viene dalla radice pepto che significa fallito,sconfitto,caduto in errore, esprime un corpo caduto quando è stato ucciso.
convèrtiti e compi le opere di prima: convertiti da greco metanoia cambia il tuo pensiero, al tua mentalità e ritornerai operare come in principio di modo che le tue azioni siano di nuovo espressione del mio amore.
Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto: Se la comunità non si converte Cristo verrà per il giudizio tagliandola fuori dalla comunione liturgica. Efeso perderà il rango di metropoli religiosa.
Questi versetti richiamano la caduta originale, la prima tappa della storia umana: la perdita dell’amore originale e la colpa dell’umanità.

v. 6 Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch'io detesto. 
Dopo l’ammonimento segue subito un incoraggiamento, il Signore disprezza l’opera dei nicolaiti che mangiavano le carni immolate agli idoli e praticavano la prostituzione. Sembra che questi cristiani erano scesi a compromesso con le abitudini religiose del mondo greco-romano.

v. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: si richiama l’attenzione e si sottolinea l’indispensabile partecipazione dell’ascoltatore che deve intendere e interpretare i segni che gli vengono presentati. Lo Spirito santo interpella e muove la comunità ad ascoltare la sua parola e a riconoscere l’opera di Cristo.
Al vincitore darò da mangiare dall'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio
La vita cristiana è una lotta, chi la sa affrontare avrà il premio che è la vita eterna, colui che accoglie la vittoria di Cristo sul peccato e collabora alla sua opera può entrare nell’amicizia piena con Dio e quindi avrà libero acceso all’albero della vita simboleggiato dal giardino (Ap.22,2).

Alla Chiesa di Smirne

All'angelo della Chiesa che è a Smirne scrivi: «Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita. 9Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - eppure sei ricco - e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana. 10Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. 11Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte».

v.8 All'angelo della Chiesa che è a Smirne scrivi: la città di Smirne, l’antica capitale della Lidia, fiorente città commerciale di mare, situata a 80 Km più a nord di Efeso, era sede di una importante colonia giudaica; conobbe casi di violenta ostilità contro i cristiani come è descritto nel martirio di san Policarpo[1]
Così parla il Primo e l'Ultimo, che era morto ed è tornato alla vita: Il Cristo si presenta con gli stessi attributi usati al capitolo 1 nel quale si evidenzia la realtà della vita attraverso la morte.

v. 9 Conosco la tua tribolazione, la tua povertà - eppure sei ricco - e la bestemmia da parte di quelli che si proclamano Giudei e non lo sono, ma sono sinagoga di Satana.
La Chiesa si presenta in una situazione di povertà e sofferenza, ma questo stato di indigenza materiale nasconde una preziosa ricchezza spirituale. Sembra che la comunità si sia scontrata con la forte comunità giudaica e ne stia sopportando gravi conseguenze. Con la pretesa di difendere le tradizioni giudaiche, alcuni sono diventati strumenti di Satana(in ebraico l’oppositore, in greco calunniatore, falso accusatore) in opinione contraria al Cristo.

v. 10 Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
Qui si evoca la seconda tappa della storia della salvezza, l’esperienza dell’esodo. In questo caso sono i giudei che si fanno oppressori dei cristiani, tuttavia la breve durata della persecuzione (10 giorni) e la fede dei seguaci di Cristo fino al punto di rischiare la morte, fa sperare al dono della vita eterna che incorona i vincitori fedeli.

v.11 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte: il cristiano che rimane fedele, capace di seguire il Cristo con costanza e coerenza sfuggirà alla “seconda morte”[2].






[1] Da questo documento sappiamo che San Policarpo fu vescovo della città di Smirne della seconda metà del II secolo.
[2] Formula ricorrente nelle traduzioni aramaiche della Scrittura che vuole esprimere l’esclusione dalla risurrezione e la condanna a una pena eterna.

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