mercoledì 19 giugno 2013

Apocalisse 19,1-16

Canti trionfali in cielo
1 Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:
«Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,
2perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!».
3E per la seconda volta dissero:
«Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
4Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:
«Amen, alleluia».
5Dal trono venne una voce che diceva:
«Lodate il nostro Dio,
voi tutti, suoi servi,
voi che lo temete,
piccoli e grandi!».
6Udii poi come una voce di una folla immensa, simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia!
Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
7Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché sono giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta:
8le fu data una veste
di lino puro e splendente».
La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!
9Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!». Poi aggiunse: «Queste parole di Dio sono vere». 10Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: «Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo con te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare. Infatti la testimonianza di Gesù è lo Spirito di profezia».

La vittoria del Verbo di Dio
11Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia.
12I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. 14Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 15Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa di Dio, l'Onnipotente. 16Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.

v. 1-2 Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:«Alleluia!Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,2perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!».
Dopo la distruzione di Babilonia la folla dei salvati, i santi entrati in possesso dell’eredità celeste cantano inni di gioia per lo sterminio degli empi. La prima voce è quella di una "folla immensa nel cielo"; la seconda è quella dei ventiquattro vegliardi e dei quattro esseri viventi i quali semplicemente pongono un sigillo ("Amen, Alleluia"); infine la terza è la voce che esce dal trono. Quindi, abbiamo tre momenti e tre protagonisti diversi della nostre lode. Potremmo affermare che qui appare un insieme di celeste e di terreno: è presente in questo brano la "comunione dei Santi", ossia sono presenti la Chiesa militante e la Chiesta trionfante.
Il primo motivo della gioia è la fedeltà alle sue promesse e la giustizia di Dio sulla grande meretrice.  

v. 3 E per la seconda volta dissero:«Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
Le macerie fumanti ribadiscono che l’intervento divino è definitivo. Il fumo sale da Babilonia distrutta come un tempo salì da Sodoma e Gomorra.

v. 4-5-6 Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
4Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:«Amen, alleluia».5Dal trono venne una voce che diceva:
«Lodate il nostro Dio,
voi tutti, suoi servi,
voi che lo temete,
piccoli e grandi!».
6Udii poi come una voce di una folla immensa, simile a fragore di grandi acque e a rombo di tuoni possenti, che gridavano:
«Alleluia! Ha preso possesso del suo regno il Signore,
il nostro Dio, l'Onnipotente.
L’adorazione  degli anziani e i quattro esseri viventi proclama l’Amen che è l’accettazione del piano di Dio in Gesù e della sua Signoria, l’Alleluya esprime la gioia e la felicità piena. Questa lode viene proclamata dai servi fedeli sulla terra: apostoli e profeti che si unisce a quella degli angeli. La lode annuncia la vittoria di Cristo che ha preso possesso del suo regno sulla terra dopo la sconfitta dell’Anticristo e l’inizio dei mille anni. Il regno, secondo i Padri antichi, è il ripristino del mondo paradisiaco. Il Paradiso terrestre non riguarda solo il passato, ma anche il futuro e quindi aprirebbe e chiuderebbe la storia umana.
Prendere possesso significa che viene strappato al demonio è trasferito nelle sue mani.

v. 7 Rallegriamoci ed esultiamo,
rendiamo a lui gloria,
perché sono giunte le nozze dell'Agnello;
la sua sposa è pronta:
8le fu data una veste
di lino puro e splendente».
La veste di lino sono le opere giuste dei santi.
Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!
 Rallegriamoci ed esultiamo richiama il giorno del Signore in cui si riconosce l’evento decisivo della Pasqua in cui Gesù si è rivelato come Signore del mondo e sposo della sua comunità. L’Agnello distrugge il mondo corrotto e fa passare l’umanità (la donna) dalla condizione di prostituta a quella di sposa. L’abito di lino puro è l’effetto della redenzione operata da Cristo che ha messo l’umanità nella giusta relazione con Dio. Il lino puro è segno dell’innocenza dei santi, la veste sporca è stata purificata e solo chi indossa questa veste (le opere giuste) entra nel banchetto. Sono beati (quarta beatitudine) coloro che attraverso una vita di santità partecipano alle nozze con Dio.

9Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!». Poi aggiunse: «Queste parole di Dio sono vere». 10Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: «Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo con te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare. Infatti la testimonianza di Gesù è lo Spirito di profezia».
 Le parole di Dio sono veraci perché si compiranno infallibilmente. Giovanni si prostra davanti all’angelo poiché è un mediatore della legge divina, ma l’angelo gli dice che è un servo di Dio come lui. Lo spirito di profezia testimonia che Gesù è vivo e che vive nei suoi servi.

v. 11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Veritiero: egli giudica e combatte con giustizia.
vidi il cielo aperto: Prima avevano incontrato "una porta del cielo"; adesso il cielo è "aperto" perché siamo nell'imminenza della manifestazione gloriosa di Cristo.
ed ecco un cavallo bianco: simboleggia la condizione originaria a cui Cristo ora, viene a riportare la natura umana. Il cavallo bianco era usata dai vincitori.
Si chiamava Fedele e Veritiero: i titoli fedele e verace sono in stretta relazione, li abbiamo già ritrovati in Ap. 1,5 “il testimone fedele” e Ap. 3,14 “testimone fedele e verace.
egli giudica e combatte con giustizia: Egli viene per condannare il male, per combattere i nemici peggiori di tutta la storia della Chiesa: la triade satanica.

v. 12-13-14 I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio. 14Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro.
I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco: indica lo sguardo del cavaliere che dimostra la forza dell’amore e del giudizio.
un nome che nessuno conosce all'infuori di lui: questo nome inconoscibile allude ad una relazione con Dio decisamente nuova.
È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è: il Verbo di Dio: questo mantello fa riferimento alla passione di Gesù e al sangue degli empi sconfitti. Il nome Verbo di Dio come il rivelatore di Dio al mondo.
Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro: questi eserciti seguono Gesù e con Lui sono anch’essi vincitori, infatti hanno le stesse vesti della sposa dell’Agnello.

v. 15-16 Dalla bocca gli esce una spada affilata, per colpire con essa le nazioni. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa di Dio, l'Onnipotente. 16Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.
L’intervento di Gesù mira a purificare la terra dal male e dall’iniquità legata all’Anticristo. Questa spada che esce dalla sua bocca esprime il giudizio che uccide gli empi. Qui il Messia si presenta come un guerriero terribile portando il decreto irrevocabile di Dio. Le opere cattive degli empi sono pigiate e spremute perché venga espulso tutto il male.
Sul mantello e sul femore porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.
Questo nome è scritto sul mantello e sulla parte dell’abbigliamento che ricopre il femore, da dove pende la spada. Il nome indica l’assoluta Signoria di Cristo e il suo primato su tutti e ciascuno. Ora Gesù appare come Re con tutto lo splendore che gli compete.




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