mercoledì 12 dicembre 2012

Apocalisse 2,18-29


Alla Chiesa di Tiàtira

All'angelo della Chiesa che è a Tiàtira scrivi:
«Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. 19Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. 20Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. 21Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione. 22Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato. 23Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere. 24A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana - come le chiamano -, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, 25ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò. 26Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere darò autorità sopra le nazioni:27le governerà con scettro di ferro,come vasi di argilla si frantumeranno,
28con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino.29Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».

v. 18 All'angelo della Chiesa che è a Tiàtira: la città era noto come laborioso centro artigiano e commerciale e non aveva nessun tempio dedicato all’imperatore. I pericoli che sovrastavano questa piccola comunità venivano piuttosto dall’interno.
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente: Gesù qui è presentato nella sua onniscienza e dai sui piedi di bronzo, cosa da ricondurre alla sua prontezza di giudizio. Infatti con i suoi piedi stritola i ribelli come vasi d’argilla.

v. 19 Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime: Il loro amore e la loro fede si dimostrano genuini nel servizio reciproco, a cui si aggiunge un imperturbabile spirito di sopportazione di fronte alle difficoltà.

v. 20 Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli: Gezabele è una pseudo-profetessa della setta dei Nicolaiti, il nome è simbolico è riconduce alla celebre regina pagana di Israele che perseguitava il profeta Elia e che indusse il marito Acab ai culti idolatrici (cfr 1Re 16,31; 2Re 9,22). C’è in questa comunità una certa tolleranza al male che rischia di compromettere la fedeltà della Chiesa.

v.21 Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione: Ecco l’invito che è stato dato dal Signore per ravvedersi, ma la dilazione di tempo è trascorsa inutilmente.

v. 22 Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato: Ecco la conseguenza del peccato che porta in un letto di malattia perché si è contaminata con l’idolatria.
v. 23 colpirò a morte i suoi figli: i figli di coloro che hanno abbracciato la dottrina dei nicolaiti subiranno la stessa pena con cui Eliseo colpì i figli di Gezabele, cioè la morte violenta (cfr. 1Re 21,21; 2 Re 10,7).

e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere: Il Cristo Risorto attribuisce a se stesso una tipica qualità divina che troviamo nell’A.T., cioè conoscere le profondità dell’animo umano: i reni sono intesi come sede della coscienza morale, mentre il cuore è l’organo del pensiero e della volontà.

v. 24 A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana come le chiamano -, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso.
A quelli rimasti fedeli che rifiutano le pretese rivelazioni degli eretici, considerandole demoniache, è richiesto solo di perseverare in tale comportamento.
le profondità di Satana:  Secondo alcuni studiosi l'espressione potrebbe riferirsi all'esoterismo, cioè alla magia, oppure allo gnosticismo.
a voi io dico: non vi imporrò un altro peso: Allude probabilmente al decreto apostolico (Atti 15,28). Cristo non aggiunge nessun altro obbligo, all’infuori del divieto di idolatria e fornicazione.

v. 25 ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò: qui si intende la Parusia oppure alla morte di ognuno.

vv. 26-27-28 Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere darò autorità sopra le nazioni: le governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino
Al cristiano che resta fedele all’insegnamento apostolico vengono riconosciuti gli stessi titoli regali riferiti al Messia: le immagini dello scettro di ferro cfr. Salmo 2,8-9) e dei vasi di argilla per indicare che gli idolatri sono deboli come cocci. Il cristiano partecipa della stessa autorità universale: partecipa della sua risurrezione (simboleggiata dalla stella del mattino che troviamo in Nm 24,17 e anche nel testo dell’exultet: “lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto, Cristo tuo Figlio che  risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena…) e condivide con Lui il compito di “pascolare le nazioni”. Un giorno il Padre darà il regno su tutte le nazioni al Figlio e quest’ultimo lo condividerà con quanti gli sono rimasti fedeli sino alla fine.

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