Apocalisse
7,10-17
E gridavano
a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e
all'Agnello».
11E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
13Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». 14Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. 15Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
11E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
13Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». 14Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. 15Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
16Non avranno più fame né
avranno più sete,
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
17perché l'Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
17perché l'Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
v. 10 E
gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono,
e all'Agnello: Inizia la liturgia
celeste con un’acclamazione che ribadisce l’opera salvifica congiunta di Dio e
dell’Agnello: soltanto loro possono salvare.
Queste parole erano cantate dai pellegrini durante la
processione (evidente è il riferimento al salmo 118 (Liturgia per la festa
delle capanne).
v.11-12 E
tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri
viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono
Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria,
sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei
secoli. Amen».
Al grido dei redenti si unisce poi un canto cosmico che attribuisce a Dio sette elementi: tre rappresentano il movimento discendente dell’azione divina (sapienza, potenza e forza) e quattro il movimento ascendente della risposta umana (lode, gloria, azione di grazie e onore).
Al grido dei redenti si unisce poi un canto cosmico che attribuisce a Dio sette elementi: tre rappresentano il movimento discendente dell’azione divina (sapienza, potenza e forza) e quattro il movimento ascendente della risposta umana (lode, gloria, azione di grazie e onore).
v.13 Uno
degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di
bianco, chi sono e da dove vengono?
La domanda dell’anziano è di pura formalità. Serve a
mettere in mostra la particolare solennità della rivelazione.
v.14 Gli
risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: “Sono quelli che vengono dalla grande
tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue
dell'Agnello”:
Si tratta del
grande "Giorno ultimo", in cui le sofferenze arriveranno al
parossismo, per lasciare poi nascere la nuova era. L’idea viene ripresa da Mc
13,19 . Il martirio, per Giovanni, è la forma suprema e perfetta della fedeltà
cristiana. Quando viene detto che hanno
lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello è facile
pensare al "battesimo di sangue", al martirio rosso. Questi sono
coloro che sono passati attraverso la Grande Tribolazione che è concomitante
con la venuta dell’Anticristo; sono quelli che non hanno adorato la bestia, né
ricevuto il suo segno. La tribolazione nel linguaggio apocalittico indica un
momento doloroso causato dall’irruzione divina. La tribolazione per eccellenza
è la passione di Cristo, mentre la sofferenza della Chiesa ne è continuazione e
imitazione. Secondo alcuni questa grande
tribolazione sarebbero i dolori, le tribolazioni, le persecuzioni del
popolo di Dio, in ogni tempo. La Chiesa infatti non mancherà mai di essere
perseguitata come ogni cristiano, ma queste persecuzioni e tribolazioni nella
loro globalità non si possono paragonare alla ferocia della persecuzione
dell’Anticristo. "Molti hanno visto in queste parole l’accenno a qualche
persecuzione di carattere storico (Nerone, Domiziano) oppure quella finale dell’Anticristo. La grande tribolazione
allude, forse, alle persecuzioni scatenate da Diocleziano. Essi sono coloro che vengono dalla
grande tribolazione". Da notare il verbo all’indicativo: vengono
che non implica che essi
continuano ad arrivare, ma che sono arrivati di recente; questa visione infatti è
relativa al momento in cui la grande
tribolazione sarà terminata. Questa è un’altra dimostrazione che non ci si
riferisce a tutte le grandi tribolazioni, ma ad una avvenuta di recente.
v. 15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli
prestano servizio giorno e notte nel suo tempio: qui abbiamo il vero culto spirituale attraverso l’incontro
personale e diretto con Dio, l’adorazione è ininterrotta (giorno e notte)
perché la comunità stessa diventa tenda della presenza di Dio per sempre.
e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda
sopra di loro: Questo particolare
della tenda si ritroverà nella nuova Gerusalemme; è l’evocazione di una
presenza divina, espressa dalla parola scekina.
La stessa parola, abitazione sotto la tenda, evoca la festa delle capanne (tabernacoli, secondo il vocabolo abituale) che
ricordano le palme. "Il verbo usato "skenoun", significa alzare
la tenda. "Skene" che traduce "miskan", connota una
presenza durevole; tale è pure il senso della parola in Ap 7,15 e Ap 21,3: Dio
risiederà in modo permanente e definitivo in mezzo ai suoi. L’immagine della
tenda è tolta dall’antico tabernacolo mosaico. Con questa immagine si vuol dire
che Dio li farà abitare in essa e, quindi in senso metaforico, che Dio dispiega
su loro la Sua presenza e la Sua protezione, mettendoli a parte della Sua gioia
e della Sua felicità
v.16 Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura
alcuna: C’è una parentela
evidente col passo di Isaia che dice: "Non avranno più fame, né sete, e
non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro, li
guiderà e li condurrà alle sorgenti d’acqua" (Is 49,10).Verranno
affrancati da tutti i limiti delle creature. È più facile descrivere ciò che in
cielo non c’è più come limitazione creaturale, che non quello che ci sarà.
v. 17 perché
l'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle
fonti delle acque della vita. E Dio
asciugherà ogni lacrima dai loro occhi:
L’acqua è
simbolo della vita eterna e della salvezza. In Ap 21,4 ricompare il tema del
dono dell’acqua viva. Qui è da notare che il ruolo decisivo di Dio-Pastore è
ora svolto in modo paradossale dall’Agnello: egli è il centro del progetto
divino perché “sta in mezzo al trono”. Il rito dell’acqua era importantissimo nella festa delle capanne. Il sacerdote, infatti, alle
prime luci dell'alba andava ad attingere l'acqua, che veniva poi portata in
grandi recipienti all'altare dove era benedetta in quanto sarebbe stata la
fonte di vita per l'anno successivo. L'acqua benedetta avrebbe dovuto portare la vita, avrebbe dovuto essere una
sorgente nuova.
Dio tergerà ogni lacrima: La frase è
citazione di Is 25,8. Dalla felicità del cielo sarà bandita ogni tristezza e
ogni affanno e vi sarà solo gioia perfetta. Anticipando la promessa di Ap 21,4 applicata
alla Gerusalemme celeste, si annunzia già adesso che le lacrime saranno
cancellate per sempre .
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