L'Apocalisse rivela il Veniente
“grazia a voi e pace da Colui che è, che era e
che viene”(Ap 1,4)
“Ecco, viene con le nubi..(Ap 1,7)
“Ecco, io vengo presto..(Ap 22,12)
“Sì, vengo presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20)
In questi versetti dell’Apocalisse si annuncia la
venuta di Gesù nella gloria, il verbo ebraico utilizzato per esprimere il
venire in questi versetti è ba, formata
dalla seconda e dalla prima lettera dell’alfabeto ebraico. La lettera bet rappresenta la casa, la creazione,
posta prima della lettera alef che
indica la divinità, l’unità.
Il verbo ba si riferisce al futuro, tempo in cui
la creazione raggiungerà il Padre, in cui noi riceveremo la corona dello Sposo,
simbolo del matrimonio, tempo del compimento.
L’annuncio della venuta
(ba) di Gesù nella gloria, non è
altro che la casa (bet) del Padre (alef)
che viene incontro ai suoi figli che mediante un continuo movimento di conversione, fanno ritorno alla casa del
Padre (ab).
La Chiesa, Sposa di
Cristo, annunciando la venuta dello Sposo invoca da Dio la grazia della trasfigurazione per tutta la creazione
(bet) che attende la redenzione dei
figli di Dio, i quali riceveranno la corona (alef) di gloria e saranno identificati con lo Sposo divino.
Prima del ritorno di
Gesù nella gloria, è necessario che molti si convertano a Dio mediante la
venuta del Figlio che viene ad abitare in chi apre la casa (bet) del suo cuore allo Spirito Santo.
Infatti, verso il compimento della storia il popolo d’Israele accoglierà la
salvezza di Gesù Cristo (cfr Rm11) e sarà uno dei segni che Gesù sta per
tornare nella gloria.
Allora, la parusia di
Gesù riguarda soprattutto noi, quando ogni uomo avrà fatto vivere in lui il Veniente
(ba) e noi saremo trasformati in
Gesù, che vive nella casa di Dio (ba)
nell’attesa che la sua Sposa giunga per le nozze.